Avv. Antonio Mavilla

 

 

 

avvocato mavilla

 

La sua storia:

 

Il 14 febbraio 1936 a Palmi di Reggio Calabria, sullo splendido litorale tirrenico calabrese denominato Costa Viola, nasce Antonio Mavilla, quartogenito dei cinque figli di Armando Mavilla, (titolare del laboratorio fotografico del paese) e di Scibilia Gesualda.

Fin da bambino denota un carattere vivace ed intraprendente, come amava definirsi lui da adulto era un vero “spirito libero”.

Infatti già da ragazzino, nel periodo dell’immediato dopoguerra, ne combina di tutti i colori con gli amici con i quali è cresciuto, facendo scorribande e marachelle nelle strade del paese (amici che ha sempre ricordato con affetto anche nell’età adulta, primi tra i quali i fratelli Mimmo e Pippo Facciolà, figli del farmacista del paese).

Durante il periodo della guerra e soprattutto durante le estati della sua infanzia, si trasferisce con i fratelli a Spilinga, paese distante circa cinquanta chilometri da Palmi, sovrastante la stupenda baia di Capo Vaticano, dove vive la nonna materna Antonia, alla quale rimarrà sempre molto legato, anche quando questa, lui ragazzino, raggiunge il marito e gli altri figli in America, dove morirà senza fare ritorno in Italia.

Visto il forte legame con la nonna e l’affezione per il paese di Spilinga, nel 1998 si determina nell’acquisto di una proprietà che fu della nonna Antonia, sulla quale costruisce una splendida dimora da adibire a casa per le vacanze, con un’incantevole vista sulle isole Eolie, da dove si possono ammirare tramonti mozzafiato.

Trascorrendo nuovamente le vacanze a Spilinga, ritrova tanti amici di infanzia con i quali giocava da bambino, primo tra i quali Francesco Porcelli detto “zi’ Cicco”, con i quali passa nuovamente giorni e serate, ricordando i bei tempi passati.

Nell’estate del 1954 si diploma al Liceo Classico di Palmi, istituto dove negli anni, così come in paese, fa strage di cuori, poiché come diceva lui con le donne aveva <<’u meli>> (il miele), per cui era sempre attorniato da ragazze che gli facevano il filo.

Il suo cuore però, nonostante le varie “scappatelle” è sempre stato della bella Rosita, sua coetanea compaesana, con la quale trascorrerà la vita, fino al 9 agosto del 2002, quando lei lo lascerà a seguito di una terribile malattia.

Dopo la maturità, dapprima si iscrive presso l’Accademia Navale di Nisida (Napoli) ma, vista la sua esuberanza e l’immancabile “spirito libero”, poiché la vita militare comporta una disciplina ed un rigore ai quali egli non riesce a sottostare, dopo essere stato partecipe di alcuni episodi poco consoni all’ambiente, viene espulso.

Quindi fa ritorno a Palmi e decide di iscriversi alla facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Messina, recandosi ogni giorno in treno a Villa San Giovanni  e da qui in ferry boat per attraversare lo stretto e raggiungere l’Ateneo, poiché il padre, rigorosissimo, arrabbiato per la pessima figura fatta all’Accademia Navale, gli concede la possibilità di frequentare l’Università, ma esclusivamente facendo il pendolare, e così farà per tre anni.

Poiché nel frattempo la <<sua Rosita>> si è trasferita a Bologna con il proprio padre e la sorella,  letteralmente “scappa di casa”, con il denaro raccolto dagli amici del suo paese, che avevano organizzato per lui  una colletta (ai quali rimarrà sempre grato) e qui la sposa, il 12 agosto 1961.

Essendosi nel frattempo reso conto di non avere la vocazione per fare il medico, giunto a Bologna si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza ma, sia perché (come si definiva lui), a quei tempi era un po’ vagabondo, sia perché nel frattempo aveva già messo al mondo due figlie, che andavano mantenute, mentre studiava, contemporaneamente lavorava presso la Camera del Lavoro, quindi gli studi universitari si sono protratti per diversi anni fuori corso.

Finalmente, il 9 marzo 1972, già padre di tre figlie, discute una tesi relativa a “La restituito in terminis ex art. 183 bis del codice di procedura penale”, Relatore il Chiarissimo Prof. Giuseppe De Luca, ed il successivo 18 marzo 1972 gli viene rilasciato il diploma di Laurea dal Rettore, Prof. Tito Carnicini.

Si iscrive all’Albo dei Praticanti Procuratori il 26 aprile 1972 e frequenta, ai fini della pratica forense, dapprima lo studio legale/notarile dell’Avvocato Bertolini, poi quello dell’Avvocato Antonio Corcione, noto penalista.

Il 17 settembre 1976, dopo aver superato l’esame di Procuratore Legale, si iscrive al relativo Albo Professionale e, poco tempo dopo, apre il suo primo studio autonomo, a Bologna, in via Marsili n. 15, dividendo le stanze con i colleghi Avvocati Adriano Giorgi e Roberto Allegro.

Da qui si trasferirà nel 1984 nel vicino studio, posto sempre in Via Marsili n° 8, ed infine nel 1991, si sposterà nello stabile di  Via Barberia n° 28, dove resterà per sempre.

Ben presto si rende conto che predilige l’attività civile a quella penale.

Essendo la moglie Rosita - anch’essa laureata in Legge - liquidatrice all’Unipol Assicurazioni, anch’egli inizia una collaborazione con il predetto istituto assicurativo, facendo consulenze per la filiale di Borgo Panigale, dove si reca settimanalmente, incamerando pratiche, successivamente anche con la filiale di Bazzano.

Avendo inoltre collaborato con la Camera del Lavoro, ed essendo inserito nell’ambiente politico di sinistra, diviene anche legale del Sunia, sindacato che tutela i diritti degli inquilini. Anche qui per anni andrà settimanalmente a fare consulenza presso le sedi bolognesi, prima di Borgo Panigale e San Giovanni in Persiceto, poi di Santa Viola.

Con l’introduzione della Legge 392/78, detta dell’equo canone, dal 1979-1980 intraprende un’attività frenetica di assistenza e consulenza, diventando uno dei più quotati locazionisti di Bologna.

Dal 1979-80 svolge inoltre un’intensa opera di consulenza e assistenza (giudiziale e stragiudiziale) per la CTA (Cooperativa Trasporti Alimentari di Anzola dell’Emilia), della CTL (Cooperativa Trasporto Latte di Cadriano di Granarolo Emilia) e di Co.Se.Pu.Ri. di Bologna, cooperative con le quali collabora per numerosi anni, svolgendo attività di recupero credito, assistenza sinistri stradali, redazione contratti e quant’altro.

Nel 1979, con l’incremento dell’attività lavorativa, si determina nell’assunzione di una collaboratrice-segretaria, che possa coadiuvarlo nello svolgimento delle mansioni di studio.

Dapprima assume part-time la Signora Adele Salvoni, che resterà con lui alcuni mesi, poi nel febbraio 1980, assume in prova la quasi diciassettenne Cinzia Veronesi, alla prima esperienza lavorativa, che dopo un periodo di “rodaggio” assumerà definitivamente il 3 maggio 1980 a tempo pieno.

Poiché Cinzia, data la giovanissima età, è totalmente estranea al mondo del lavoro e, soprattutto, al mondo giuridico, l’Avvocato Mavilla la plasma, introducendola negli uffici giudiziari, insegnandole a redigere gli atti e facendone, negli anni, il suo braccio destro, tant’è che, il loro rapporto di lavoro, cesserà solamente l’11 luglio 2012, alla morte dello stesso.

I 32 lunghi anni di collaborazione, a causa del carattere forte e tutt’altro che remissivo di entrambi, sono stati caratterizzati da numerose discussioni e talvolta scontri sempre però nel reciproco rispetto e con un grande affiatamento.

Soprattutto negli anni ’80 e ’90, vista la notevole mole di lavoro soprattutto in materia locatizia,  ma anche nel recupero crediti, nelle procedure fallimentari, sinistri stradali, controversie concernenti diritto di famiglia quali separazioni, divorzi e quant’altro, i due lavorano incessantemente anche dodici ore al giorno, spesso anche il sabato e, quando necessario anche in alcuni giorni festivi.

E’ in questi anni che, lavorando gomito a gomito per tanto tempo, si instaura tra i due un rapporto molto intenso di stima e di amicizia, che negli anni si consolida sempre di più, estendendo l’amicizia e la frequentazione anche al di fuori dello studio, con Rosita, con Gabriele (prima fidanzato poi marito di Cinzia), con i di lei genitori, diventando il rapporto tra gli stessi familiare.

Il 18 febbraio 1993 nasce Martina, figlia di Cinzia e Gabriele che si affezionerà in modo particolare all’avvocato Antonio.

Nel frattempo, 27 giugno 1984, decorsi gli anni di esercizio dell’attività di Procuratore Legale, presta giuramento davanti al Consiglio dell’Ordine Forense di Bologna e diventa Avvocato mentre il 27 aprile 1995, sarà abilitato al  Patrocinio in Cassazione.

Nel 1993 costituirà un’associazione professionale con la moglie, Avvocato Rosina Marafioti, che già dal 1989, ritiratasi dall’Unipol, frequenta lo studio legale dove esercita la professione di avvocato collaborando con il marito.

Durante gli anni di collaborazione tra l’Avvocato Antonio e Cinzia, si susseguono nella frequentazione dello studio legale, numerosi dottori neo-laureati al fine di svolgere la pratica forense.

Tra i tanti, successivamente al conseguimento del titolo di avvocato, resteranno all’interno dello studio prima l’Avvocato Paola Dalleolle, che è ha frequentato lo studio dal 1990, poi l’Avvocato Salvatore Carbonaro, che ha svolto la pratica dal 1998.

Anche con loro l’affiatamento è molto forte (tanto che sono gli unici che resteranno sempre nello studio), inoltre tra i due, tra un fascicolo, un volume, un processo e l’altro,  nasce un intenso amore, tanto che, il 22 luglio 2007 i due si sposano nella splendida cornice di Dozza Imolese, e sarà proprio l’avvocato Antonio Mavilla che accompagnerà all’altare, Paola Dalleolle.

Inoltre dalla coppia Paola e Salvatore, il 16 novembre 2010 nascono due splendidi gemelli: Luciano Mattia ed Azzurra Carbonaro, e di quest’ultima Antonio Mavilla sarà il padrino di Battesimo (ovvero come diceva lui, in calabrese,  sarà il suo “compare” e lei, Azzurra, la sua “comarina”), oltre che “nonno acquisito” di entrambi.

Intanto, nell’anno 2006 si trasferisce nello studio di via Barberia, anche l’avvocato Antonio Carbonaro, fratello di Salvatore Carbonaro, che entrerà a far parte della “grande famiglia”.

***

L’Avvocato Antonio Mavilla, uomo colto e dalla personalità carismatica, ha lasciato in coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di frequentarlo, il ricordo di una persona molto generosa, amante della vita e della compagnia, dispensatore di consigli di vita, frutto della sua esperienza.

Vista la sua prestanza fisica, il suo carisma ed il modo di imporsi, spesso incuteva soggezione nei suoi interlocutori ma, conoscendolo a fondo, denotava una grande bontà d’animo ed uno spirito libero, tipico di chi sa vivere la vita.

Il suo passatempo preferito era la lettura; amava leggere libri di ogni genere, soprattutto storici, infatti possedeva intere collane di volumi di storia sia antica che contemporanea. Amava inoltre la letteratura classica e moderna, e romanzi di ogni genere (soprattutto gialli). Letteralmente divorava i libri, infatti ne acquistava continuamente.

Si teneva sempre molto informato, seguiva programmi televisivi di politica, cultura, documentari, film di diverso genere, anche se prediligeva i film d’azione e i gialli. Uno dei suoi film preferiti era “Il vento e il leone” interpretato da Sean Connery.

Amava inoltre ascoltare musica di vario genere,  oltre a quella “dei suoi bei tempi” come Mina ed altri cantanti del periodo, ascoltava anche tanta musica straniera, tra la quale prediligeva interpreti come Carlos Santana, George Michael, Elton John, Phil Collins, i Pink Floyd ed altri.

La canzone che preferiva era però Cu’ mme, duetto napoletano interpretato da Roberto Murolo e Mia Martini.

Negli ultimi anni, con l’avvento dell’informatica, aveva imparato a tenersi aggiornato anche tramite internet, dove svolgeva ricerche sia su eventi culturali che di attualità, giardinaggio, ecc..

Poiché negli ultimi anni aveva trasferito la sua abitazione in periferia, in una villa storica all’interno di un grande parco, dotata di giardino privato, aveva ampliato i suoi hobby con il giardinaggio, andava infatti fierissimo delle sue splendide rose e dei suoi alberi, che curava con tanto amore, in particolare era molto orgoglioso del suo ulivo.

Personaggio sempre imprevedibile, che amava tanto scherzare, improvvisamente, l’11 luglio 2012, dopo aver trascorso la mattinata in studio a lavorare, durante il consueto riposino pomeridiano (abitudine che non aveva mai perso e che aveva sin da quando era ragazzo), giocherà a tutti il più brutto scherzo della sua vita, lasciandoci fisicamente, ma restando sempre nel cuore di tutti noi.

 

 

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